Intervista con Michele Marin, profumiere indipendente e orgogliosamente italiano, tra i più intriganti nel panorama della profumeria di nicchia.
Una sensibilità davvero straordinaria, un background impegnativo, grande determinazione e un amore incrollabile per il profumo e le materie prime: questi sono i tratti che definiscono questo talento eccezionale.
Q-Chi è Michele Marin?
Un insieme di accordi, molecole ed oli essenziali 🙂
Q-Come hai scoperto il tuo interesse per i profumi?
Fin dall’adolescenza ho sempre avuto la passione per i profumi. Andavo con il mio migliore amico nel negozio di suo zio e sua zia per provare i vari profumi di Nino Cerruti e Guerlain degli anni ’70 e ’80. La scoperta di Jardin de Bagatelle, che indossava la sorella del mio amico, è stata folgorante.
Da lì, attraverso le mie esperienze teatrali, il fascino del profumo è rimasto sempre presente, fino a diventare una passione quando ho scoperto L’Artisan Parfumeur e Diptyque negli anni ’90.
Q-Che difficoltà hai dovuto affrontare per poter lavorare nell’ambiente della profumeria di nicchia, non avendo avuto la fortuna, come altri, di nascere in una famiglia già affermata nel settore?
Molti ostacoli. La formazione, innanzitutto: dopo aver seguito i corsi di Cinquième Sens a Parigi, ho proseguito da autodidatta e poi, grazie a un profumiere, ho approfondito ciò che mi mancava. Annuso i profumi dei miei maestri ideali come Duchaufour, Ellena, Roucel, Roudnitska, Ropion e Giacobetti, e molti altri. Non manca certo la voglia di imparare e di scoprire di più dalla storia del profumo.
Passione e creatività coltivata sono le basi importanti e costanti di un percorso costruito con le proprie mani. Sembra un cliché, ma è stato ed è davvero così.
Q-Qual è il tuo background artistico?
Il teatro e il cinema hanno modellato il mio gusto e ispirato la mia creatività.
Ma certamente ho appreso l’estetica e la bellezza da mia madre, che era una talentuosa sarta di paese. Dopo i miei studi universitari e teatrali al DAMS di Bologna, lavorando come assistente alla regia del Maestro Franco Zeffirelli per un paio di opere, ho affinato le mie emozioni associandole agli odori di scena, al trucco teatrale e ai profumi indossati dalle star, fino ai tessuti invecchiati nei magazzini di costumi.
Q-Quali sono le tue esperienze educative e lavorative più importanti?
La trilogia olfattiva per Castello di Ama è stata sicuramente un’opera di grande creatività che, insieme a Lorenza Sebasti, CEO della prestigiosa cantina, ha rappresentato un momento di grande creatività olfattiva.
Q-Con quali brand ha collaborato Michele Marin?
Ho creato fragranze per diversi marchi.
Roy Roger’s, FDO, Venezia1920, Soul Couture, Amina Mundi e Castello di Ama.
Q-Michele, complimenti per la tua recentissima nomination all’Art and Olfaction Award.
Quali sono le tue sensazioni riguardo questo importante traguardo?
Provo grande gioia e gratitudine per questo importante riconoscimento. Non pensavo di riuscire ad arrivare tra i 10 finalisti nella categoria Indipendenti, il che è stata una grande sorpresa considerando che tutti i profumi vengono annusati ‘alla cieca’ e in totale anonimato.
Anima Café di ExtraVirgo è destinato a lasciare il segno.
Q-Quali sono le tue creazioni preferite?
Sono tutte importanti per me; non saprei scegliere, e in ogni caso lascio che siano gli amanti del profumo a selezionare. Di solito rimango molto legato all’ultima creazione, e in questo momento è Amytis per Anima Mundi.
Q-Quali sono gli ultimi successi di Michele Marin nel campo della profumeria?
Amytis di Amina Mundi, Else di Francesca dell’Oro e la trilogia di ExtraVirgo: Anima Café, Sacred Tobacco e Cacao Ritual.
Q-Come è nata la tua collaborazione con Emilia Chinigò, creatrice dei brand Niche and Co.?
Emilia e io ci conosciamo da molti anni e abbiamo seguito le nostre evoluzioni olfattive a vicenda. Collaborare con lei è stata una sintonia profonda. Da questa bellezza che ci unisce è nato Amytis.
Q-AMYTIS, l’ultima fragranza di ANIMA MUNDI: come è nata la tua ispirazione olfattiva?
Volevo creare una fragranza verde e ricca di sfumature floreali e acquatiche. Una passeggiata di Amytis, la regina di Babilonia, all’interno dei giardini pensili.
Questo profumo è la realizzazione di questa visione di quella passeggiata.
Q-Michele, hai una materia prima preferita?
No. Sperimentando così tanto, ogni nuovo lavoro mi sorprende. Amo gli accordi floreali, ma anche le resine e i legni. L’iris è stata importante nel mio primo lavoro con Iris Mater per Castello di Ama, ma anche lavorare sui giardini pensili con la fragranza Amytis per Anima Mundi mi ha molto ispirato. Sono appassionato alla ricerca di accordi floreali e acquatici nuovi per me.
Q-Vedi un futuro per il tuo brand Infragranti Parfumeur?
Forse. Al momento, sto ascoltando.
Add comment