Intervista a Luca Maffei
Sempre più di moda, il profumo è sempre più presente e importante nella nostra vita. Il primato spetta ancora una volta all’Italia, patria di fervida creatività e negli ultimi anni anche patria di nuovi ed innovativi brand di profumeria per la persona e per l’ambiente.
Ma cosa significa essere un naso? Come arrivare a questa professione? Abbiamo incontrato Luca Maffei, uno dei “nasi” italiani più giovani e talentuosi degli ultimi anni.
Luca ha sviluppato una sensibilità incredibile fin dalla tenera età: è cresciuto tra i profumi, provenendo da una famiglia del settore. Dopo un corso di formazione con Francois Marin, profumiere ed ex direttore della scuola di profumi di Grasse (Roure – Givaudan), Luca si è subito lanciato nel mondo dei profumi con entusiasmo e passione. Gli sono già accreditati molti successi olfattivi, come AccaKappa, Carthusia, Ferragamo, Jul et Mad Paris, Onyrico, Houbigant e Cigno Nero Milano.
- Luca, “naso” si nasce o lo si diventa?
R. Entrambe le cose. Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia che ha sempre lavorato in questo settore, quindi è stato molto facile per me rimanere affascinato da questo mondo ed essere straordinariamente attratto dagli odori. Fin da piccolo ho sempre saputo che volevo far parte della profumeria, col tempo, è stata poi la professione del “naso” a scegliermi.
- Vorrei chiederti dell’importanza del Made in Italy nella profumeria di nicchia. Cosa ne pensi?
R. Credo che il concetto di made in Italy in profumeria sia molto importante dal punto di vista artistico. Abbiamo un modo unico di vedere il mondo ed interpretare la bellezza nel mondo. Il nostro Paese e la nostra cultura sono una fonte inesauribile di idee ed ispirazioni, che personalmente cerco di mettere in ogni mia creazione. Lo stile made in Italy in profumeria diventa una firma olfattiva unica.
- Pensi che ci siano tendenze nella profumeria di nicchia?
R. Sì, le tendenze nascono dalla profumeria di nicchia per poi estendersi a quella più commerciale. Nascono principalmente attorno a materie prime, ad esempio per oud, ambroxan o molecole dai sentori fruttati marcati. Credo che le prossime tendenze riguarderanno materie prime naturali estratte con nuove tecniche per esaltarne ulteriormente le proprietà olfattive.
- Qual è la tua ispirazione?
R. Tutto ciò che mi circonda e stimola i miei istinti: andare a una mostra, vedere un film, provare un ristorante stellato… Sono un esteta e la “bellezza” è la mia più grande ispirazione. il mondo è una fonte inesauribile di ispirazione basta imparare a prestare attenzione agli odori.
- Quali sono le chiavi per un buon prodotto?
R. Armonia, creatività e passione
- Secondo te cosa ci si aspetta da un prodotto italiano?
R. Stile, lusso e creatività. Questi sono gli ingredienti principali che contraddistinguono il Made in Italy nella profumeria, nella moda e nel life style. Chi sceglie una fragranza Made in Italy ha il forte desiderio delle emozioni che ci appartengono e che ci rendono unici.
- Ci sono materie prime che preferisci più di altre?
R. Si certo, amo i fiori e le note legnose, in particolare la rosa ed il sandalo sono i miei preferiti. Mi piace giocare con loro in combinazione con spezie o molecole come il cashmeran.
- Fragranze fruttate, fiorite, speziate…in quale direzione olfattiva sei diretto?
R. Mi piacciono l’armonia e la semplicità, non amo le fragranze chiassose. Per questo mi piacciono molto i fiori per la loro naturalezza e le emozioni che trasmettono, stessa cosa per i legni che danno sempre molta avvolgenza e cremosità. Mi piace molto inserire contrasti per dare tridimensionalità alle note.
- C’è un sogno profumato nel tuo taschino?
R. Ci sono diversi odori che mi affascinano in natura e che potrebbero essere racchiusi in una bottiglia come l’odore dell’asfalto, il profumo della pioggia o il profumo di un’auto nuova.
- Mi dici una tua visione profumata del futuro?
R. La mia visione per il futuro è quella di una profumeria che punta molto sulla comunicazione, che possa diventare visione del mondo attraverso gli odori, abbandonando così provocazioni ed eccessi. Una profumeria diretta capace di emozionare direttamente i consumatori in base alla qualità delle materie prime e alla forma artistica con cui sono composte.
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