Se fossi una poetessa o una giornalista, come ti descriveresti in breve? Chi è Emilia Chinigo?
Emilia è una sognatrice, una creativa, molto determinata. Una donna che crede ancora nei valori, nella postura e nel potere dei sogni. Una persona che vuole vivere in prima persona.
Puoi descrivere chi fa parte del brand? Chi sono Giorgio e Stefania?
Giorgio Biella è il mio socio in affari: io sono la parte creativa e lui è la parte commerciale. Giorgio è un imprenditore internazionale che si è innamorato del mondo dei profumi di nicchia. Stefania Vacca è la co-creatrice del concept Onyrico: era una musicista e stilista di moda, e siamo molto amiche.
Leggendo di te, ho visto che hai passato molto tempo su una barca a vela. Come è successo? Cosa hai imparato da questa esperienza?
Ho trascorso più di 3 anni navigando con la mia barca, Pasiphile. Tre anni in cui sono stata in totale contatto con la natura e i suoi elementi. Ho affrontato tempeste, venti forti, mi sono misurata con le forze della natura. Tutto questo mi ha resa più rispettosa verso la vita.
Com’era la tua vita prima di iniziare l’avventura nel mondo dei profumi?
Prima di questa avventura ero una persona curiosa e inquieta: l’Italia non mi bastava e, soprattutto, il mondo che conoscevo mi sembrava troppo piccolo per contenere tutti i miei sogni.
Quali sono le tue passioni, cosa ami fare oltre ai profumi?
Amo leggere, disegnare, studiare. Amo la filosofia occidentale ma soprattutto quella mediorientale: trovo negli antichi scritti una saggezza incredibile e un’attualità sconcertante. Ho fatto ricerche sui testi di un profumiere persiano, Farid Attar, un sufi: una ricchezza inestimabile. Senza dimenticare il nostro italianissimo Plinio il Vecchio, che ci ha lasciato un valore immenso di scritti su ogni argomento, compresi i profumi e le materie prime.
Qual è il tuo primo ricordo olfattivo?
Ricordo che avevo 4 anni, ero in Sicilia dove passavo l’estate. Una zia mi portò al mercato: è stato in quel momento che ho “scoperto” di avere un naso! I profumi mi avvolgevano e io ero rapita: fiori, spezie, frutta, verdura, piante aromatiche… un vero viaggio olfattivo!
Qual è stato il momento cruciale che ti ha portata nel mondo della profumeria e alla creazione di Onyrico? Come è successo?
È stato dopo una serie di viaggi. Sono tornata in Italia e sono andata ad Assisi. Mi sono sentita catapultata nel passato e tutte le opere che vedevo sembravano brillare. Poco dopo ho visitato una mostra su Leonardo da Vinci: è stato in quel momento che ho “sentito” quanto l’arte, la cultura e la creatività siano profondamente radicate nella storia italiana. Ho iniziato a immaginare profumi che potessero rappresentare queste epoche passate. Stefania ed io abbiamo subito iniziato a creare fragranze.
Oggi è molto difficile creare un marchio di profumi perché il mercato è saturo, quindi molti direbbero che sei coraggiosa. Hai avuto aiuti, ricerche di mercato o hai semplicemente seguito la tua passione?
Ho fatto ciò che amo. Non avrei potuto fare altro. Onyrico significa “mondo dei sogni”, e i profumi sono la realizzazione di un sogno.
Qual è la parte più difficile nella creazione di un brand di profumi, il concetto o la produzione?
Per me la parte più difficile è la produzione. Creare è la parte che amo di più e lo faccio perfino mentre dormo! La produzione è altrettanto importante, ma per me… un po’ più “noiosa”.
Qual è il messaggio che Onyrico vuole trasmettere al pubblico?
Se una semplice goccia di profumo ha il sorprendente potere di trasportarci nel mondo dell’immaginario, il dettaglio di un affresco, la vena di una statua scolpita, poche righe di un libro possono compiere il grande miracolo di eternare, con simboli, colori e parole, il prezioso tesoro della conoscenza che ogni cultura trasmette nel tempo, senza perdere valore.
ONYRICO nasce dall’incontro di queste straordinarie magie.
Il profumo come cura per l’anima e stimolo per emozioni senza tempo. Questo è l’obiettivo di ONYRICO.
Come è nata la collaborazione con Luca Maffei, che sta diventando molto famoso?
Ho incontrato Luca Maffei e, dopo soli 5 minuti, ho capito subito che sarebbe stato la persona giusta per aiutarmi a creare fragranze così speciali. Credo che nulla accada per caso nella vita: il nostro incontro è stato davvero karmico. Lui è un naso di grande talento.
Qual è il ruolo di ognuno di voi nella creazione dei profumi?
Stefania ed io conoscevamo già le materie prime e avevamo in mente come dovessero essere le fragranze. Luca Maffei e Maurizio Cerizza ci hanno aiutato a realizzarle: è stato un lavoro di squadra straordinario.
Come vengono realizzati i vostri tappi?
I tappi sono fatti a mano, uno per uno, da un maestro scultore. Abbiamo un diverso tipo di marmo per ogni fragranza, e ognuno ha un significato dedicato al profumo che racchiude.
Pensi che il packaging sia importante quanto il profumo stesso? Quanto tempo avete dedicato al packaging di Onyrico?
Il packaging è molto importante. L’attenzione ai dettagli per me è essenziale perché dà valore al prodotto. L’etichetta, invece, è molto semplice: questo perché il tappo e il profumo avevano già la giusta importanza.
Secondo te, Ingenium è qualcosa che anche da Vinci avrebbe apprezzato?
Il profumo è qualcosa di estremamente personale. Penso che Leonardo avrebbe apprezzato il fatto di aver inserito tutte le famiglie olfattive all’interno di questa fragranza, perché avrebbe voluto cambiarlo continuamente sulla pelle… un vero enigma!
Quando avete creato i profumi Onyrico, avete fatto ricerche per catturare l’autentico profumo dell’epoca, o l’ispirazione è nata dalle vostre emozioni personali?
Alcune fragranze sono solo ispirazioni, altre sono il risultato di approfonditi studi storici: in ogni caso, nella loro creazione, abbiamo studiato a lungo i personaggi e l’epoca in cui hanno vissuto, per immergerci nelle sensazioni del tempo.
Quale profumo della vostra linea consideri il più elegante e quale il più unico?
Considero il più “artistico” e particolare Red Boheme, perché è stata una vera sfida cercare di rappresentare la memoria olfattiva di un “luogo” in un profumo per la persona. È sicuramente anche il più elegante, perché è discreto e rappresenta una serata alla Première dell’Opera “La Bohème” al Teatro alla Scala di Milano.
Perché hai associato la foglia di fico a Michelangelo e il fiore mistico a Dante?
Michelangelo nacque a Caprese Michelangelo, in Toscana, un paese famoso per una varietà di fico chiamato “nano” che cresce spontaneamente. Abbiamo immaginato il piccolo Michelangelo crescere respirando questi profumi. Inoltre, nella Cappella Sistina, la scena del “peccato originale” che dipinse raffigura un fico, non una mela, come molti pensano. Il fico è sempre stato il simbolo della “conoscenza”, e Michelangelo lo sapeva bene.
Il fiore mistico di Dante deriva invece dalla sua Divina Commedia. La Candida Rosa è il luogo del Paradiso in cui risiedono le anime, dove vige un’unica legge universale: quella dell’Amore.
C’è un profumiere con cui sogni di lavorare?
Ci sono alcuni profumieri famosi con cui mi piacerebbe collaborare: Bertrand Duchaufour è sicuramente uno di loro.
Come vedi Onyrico tra 6-8 anni?
Vedo Onyrico in continua evoluzione, come l’essere umano. Credo che le emozioni delle cose belle del passato ci aiutino a vivere bene il presente e a creare un futuro meraviglioso.
One comment
Marco
Onyrico è davvero una linea originale con una storia affascinante! Tutto è ricercatissimo e curato nei minimi dettagli. Ecco un vero motivo per cui essere orgoglioso di essere italiano. Brava!